L'Europa ha bisogno di un'inversione di rotta rispetto al suo passato neoliberista, dichiara la Presidente del CdR in un discorso pronunciato giovedì 6 ottobre 2010. Occorre ristabilire l'equilibrio tra gli obiettivi economici, ambientali e sociali dell'Europa.
Mercedes Bresso ha sottolineato che sarebbe un errore pensare che la crescita economica conduca automaticamente allo sviluppo economico e sociale. "Bisognerebbe smettere di dare quasi sistematicamente la precedenza ai criteri economici su quelli umani, smettere di incoraggiare la mobilità se questa si traduce in un deterioramento delle condizioni di vita o dell'ambiente, smettere di accrescere il grado di sofisticazione dell'ingegneria finanziaria quando esistono delle possibilità per mobilitare il risparmio locale dei privati."
In un parere adottato nella sessione plenaria di questa settimana, il Comitato delle regioni chiede che il PIL pro capite cessi di essere l'unico criterio di assegnazione dei fondi strutturali e propone di utilizzare altri indicatori, con la creazione di un indice ambientale globale e la realizzazione di un'indagine sociale armonizzata, che offrirebbero un'immagine più precisa del "benessere" delle regioni e delle città europee.
"La strategia Europa 2020 è una risposta credibile alle molteplici sfide a cui l'Unione deve oggi far fronte, in particolare quelle della globalizzazione e della crisi. Essa però è ancora nettamente improntata al modello neoliberista che ha imperversato negli anni 2000, con i suoi danni collaterali sull'ambiente e sul clima del pianeta, l'aggravarsi delle disuguaglianze di reddito e dell'esclusione sociale e il deterioramento dei servizi pubblici. L'Europa e la futura politica regionale dell'UE dovrebbero attraversare il Rubicone e lasciarsi alle spalle il neoliberismo", ha aggiunto la Presidente del CdR.