giovedì 27 gennaio 2011

A BERLUSCONI PIACE LA CARNE FRESCA

Iva Zanicchi lo definisce un benefattore a cui piace la carna fresca.
(GUARDA QUI)
Così le ragazze di Arcore vengono "mangiate" nella strenua difesa di un potere ostile al Paese. E con loro anche un pezzo di tutte le donne viene mangiato nel tentativo di far digerire alla politica  e al  popolo italianao anche questo ennesimo affronto alla dignità femminile.

Ma le famiglie sostengono le ragazze, le invitano a rendersi più visibili agli occhi del Vecchio, si informano su quanto sono riuscite a farsi dare fra una cena e l'altra, a volte le rimproverano per non essere abbastanza sfrontate. Le intercettazioni non lasciano dubbi sui risvolti familiari di questa vicenda squallida: si orientano le ragazze verso la scorciatoia del successo televisivo. Il mondo dello schermo illude e trascina nella follia della mercificazione del Tutto. Se ti vendi sei premiata e senza la cultura necessaria ad affrontare le situazioni difficili "il pezzo di carta" derivato da un diploma o da una laurea viene considerato zero.

Eppure non è sempre andata così. Ci sono stati anche i padri che hanno difeso la dignità della propria figlia
Ricordiamo il caso di Franca Viola del 1965. Filippo, lo spasimante respinto, la rapì e la violentò  per ottenere il matrimonio riparatore a norma di legge, come si usava a quei tempi in Sicilia.
Il padre nonostante le minacce e le pressioni subite, incoraggiò la figlia a sostenere la propria posizione , a rifiutare il matrimonio e a denunciare il suo rapitore.
Fu il primo caso di un NO che aprì da una parte un  lento cammino verso il cambiamento dei costumi e dell'emancipazione femminile in Sicilia, dall'altra aprì le porte del carcere per il rapitore che non poteva avvalersi del "matrimonio riparatore"

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