sabato 21 maggio 2011

DONNE E PARITA' - IL TRAGUARDO NEL 2601


In uno studio statistico una ricercatrice del Cnr ha cercato di capire quando le signore avranno gli stessi ruoli di potere dei maschi. Per ultime arriveranno le magistrate. Ma già oggi le società italiane con top management al femminile almeno per il 20% possono vantare risultati migliori.

È un calcolo statistico. Una proiezione. Sembra un paradosso. La neutralità dei numeri viene usata per capire quanto tempo le donne dovranno aspettare per raggiungere i vertici delle professioni. Il risultato? Sconfortante. Decine di anni, in alcuni ambiti secoli. "È il caso della magistratura, se le donne crescono a questo ritmo la parità si avrà nel 2601". Lo sostiene, grafici alla mano, la demografa Rossella Palomba, ricercatrice del Cnr, che ha provato a vedere quando le donne avranno i ruoli degli uomini. E il calcolo che ne viene fuori appare un miraggio.

 "Ovviamente se le donne e gli uomini continuassero a crescere nei posti al vertice ai ritmi attuali la parità non verrebbe mai raggiunta poiché si manterrebbe sempre lo stesso divario", spiega Rossella Palomba che porterà queste ed altre cifre al festival di antropologia contemporanea "Dialoghi sull'uomo" che si terrà dal 27 al 29 maggio a Pistoia. "Quindi bisogna fare delle ipotesi. Nel mondo scientifico accademico, ipotizzando che vengano promosse solo le donne, si dovrebbero attendere 63 anni. Invece se diamo agli uomini la possibilità di accedere alle posizioni di vertice della scala gerarchica ma con l'inversione del tasso di crescita tra uomini e donne, data la disparità esistente, bisogna attendere l'anno 2183". Va peggio nella magistratura, "le donne sono entrate in magistratura solo nel 1963, in cinquant'anni solo poche
hanno raggiunto i vertici direttivi, se crescono a questo ritmo la parità si raggiungerà nel 2601". Per le altre carriere le scadenze non sono dietro l'angolo: i professori ordinari nel 2063, i primari medici nel 2095, gli ingegneri professori ordinari nel 2094.

Articolo di Marina Cavallieri tratto da Repubblica

sabato 14 maggio 2011

PIU' DONNE NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE UNA PROMESSA PER L'EUROPA

La vicepresidente della Commissione Europa Viviane Reding ha reso noti i nomi delle prime aziende firmatarie della dichiarazione intitolata “Più donne nei consigli di amministrazione una promessa per l’Europa”. Si tratta della francese Guerlain, azienda leader nel settore dei cosmetici e della spagnola FES Consulting Empresarial, società operante nel settore della consulenza alle aziende.
Le due aziende hanno assunto con questa firma l’impegno volontario a portare la presenza femminile nei consigli di amministrazione ad una quota pari al 30% entro il 2015 e al 40% entro il 2020.
Reding ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che «due grandi imprese europee abbiano fatto propri i nostri obiettivi» e, auspicando che altre aziende assumano lo stesso impegno, ha sottolineato che «la presenza di un sempre più elevato numero di donne nei consigli di amministrazione è utile alle imprese e all’economia e rappresenta la prova che un numero sempre maggiore di realtà imprenditoriali sono consapevoli dell’importanza del ruolo delle donne nei processi decisionali».
La Dichiarazione di impegno e il relativo invito alla sottoscrizione erano stati lanciati dalla stessa commissaria Reding nel marzo 2011 dopo una serie di incontri con le parte sociali e le principali società europee quotate in borsa.
Per il marzo 2012 Reding ha annunciato una valutazione dei reali progressi compiuti relativamente alla partecipazione delle donne agli organi decisionali delle imprese, dichiarandosi, in caso di progressi insufficienti, «pronta a proporre misure a livello dell’Unione Europea».



BANDO PER AGEVOLAZIONI AD INIZIATIVE IMPRENDITORIALI A PREVALENZA FEMMINILE

Il Comune di Genova ha avviato un programma per favorire, supportare e finanziare sia la nascita che la crescita di piccole imprese a prevalente partecipazione femminile, sia l’assunzione di donne che vivono situazioni lavorative precarie, con un programma integrato di agevolazioni finanziarie e di servizi reali all’avvio e allo sviluppo di nuova impresa e per l’attuazione di tale programma si avvarrà di FI.L.S.E. Spa e BIC Liguria. 
A CHI SI RIVOLGE IL BANDO:I soggetti richiedenti devono in alternativa:
a) avere la seguente compagine sociale:
• le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
• le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne ed i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
• le imprese individuali gestite da donne

b) assumere entro la conclusione dell’investimento:
• lavoratrici poste in mobilità, in CIG
• lavoratrici provenienti da aziende in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali o da stabilimenti dismessi
SETTORE ATTIVITA’ IMPRESE DESTINATARIE:Produzione, servizi,  commercio all’ingrosso, e-commerce.

FORMULA DI FINANZIAMENTO:COPERTURA DEL 70% DELLE SPESE AMMISSIBILI DI CUI IL 50% CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO E IL 50%FINANZIAMENTO AL TASSO AGEVOLATO DELLO 0,50%.
INVESTIMENTO MINIMO: EURO 15.000,
TETTO MASSIMO DELL’IMPORTO CONTRIBUTIVO: EURO 35.000,00
DURATA DEL BANDO: dal 18 aprile al 17 ottobre 2011
Le imprese ammesse al programma verranno ospitate presso l’incubatore di Bic Liguria a Genova Campi previa stipula di un contratto di prestazione di servizi triennale, a titolo oneroso prendendo a riferimento le tariffe minime dell’Agenzia del territorio.
Per maggiori informazioni: Comune di Genova 
Queste informazioni provengono dal sito di Lorena Rambaudi, Assessore alle Politiche Sociali, Terzo settore, Cooperazione allo Sviluppo, Politiche Giovanili, Pari opportunità della Regione Liguria