domenica 28 novembre 2010

I FILMATI DI ESSERE DONNA NEL MODERNO MEDIOEVO ITALIANO prima parte


Un pomeriggio molto animato e affollato. Notevoli gli spunti di riflessione e altrettanto notevoli  i contributi degli ospiti Monica Lanfranco e Alberto Leiss. Abbiamo messo on line i video relativi alla prima parte dell'incontro. Qui è riportata l'introduzione all'evento da parte di Daniela Cassini, nei panni di moderatrice, e componente del Coordinamento Femminile della provincia di Imperia.
Gli altri video disponibili sono, nell'ordine di come si è svolto l'incontro, la prima parte dell'intervento di Monica Lanfranco quindi la seconda parte .
Daniela Cassini introduce poi Alberto Leiss prima parte, il suo intervento prosegue nella seconda parte e si conclude nella terza parte
Infine, componente del Coordinamento e Consigliera di parità supplente della provincia di Imperia, Raffaella Rognoni prima parte e la seconda parte
Nei prossimi giorni saranno disponibili anche i video del dibattito successivo ai contributi dei relatori.

giovedì 25 novembre 2010

Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne

Per dire basta alla violenza contro le donne e perché la Giornata Mondiale sia tutti i giorni. Per non chiudere gli occhi, per non tirarsi indietro, per non essere indifferenti! La violenza contro le donne esiste: esiste in famiglia, esiste nella quotidianità, esiste nel lavoro.  È un fenomeno più diffuso di quanto si pensi, che non si arresta, che non diminuisce e che a volte non è neanche riconosciuto!
Il 25 novembre è stato scelto come
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne in memoria delle sorelle Mirabal.
Col soprannome di “Farfalle”, le tre sorelle nel 1960 animarono il movimento contro il regime del dittatore Trujillo nella Repubblica Dominicana. Il 25 novembre del 1960 Trujillo inviò alcuni uomini ad intercettare l’automobile su cui viaggiavano le sorelle, che furono strangolate e, dopo aver subito ripetute violenze, furono gettate, insieme alla propria auto, in un burrone per simulare un incidente. Trujillo credette di aver in tal modo risolto i propri problemi, ma non si rese conto della mobilitazione che si era creata contro di lui in seguito a questi fatti, nonostante la censura e la repressione. È una violenza che ha molte facce: possono essere uccisioni o stupri fatti fuori dalle mura domestiche, ma la maggior parte delle violenze avviene proprio all’interno del nucleo familiare o nei luoghi di lavoro.
I dati riguardanti le violenze subite dalle donne, forniti dall’Istat, sono allarmanti ed agghiaccianti: 7 milioni di donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito almeno una volta nel corso della propria vita violenza fisica o sessuale. La violenza, oltre ad infliggere sofferenza ed umiliazione è anche la prima causa di morte tra le donne nel mondo.
  
 Perché il “25 novembre” sia tutto l’anno, per affrontare il problema, per difendere le donne, perché la violenza fatta ai loro danni è qualcosa che ci riguarda tutti! 
Federica Infante, Giovane Democratica

mercoledì 24 novembre 2010

L'ITALIA DEL BAGAGLINO



La Senatrice Roberta Pinotti, nell'incontro pubblico del 21 novembre presso la sede PD di Sanremo, fa alcune riflessioni sulla crisi politica italiana. Il quadro della donna discinta non da l'idea di un'umanità particolarmente edificante nè per il ruolo femminile nè per quello maschile che si diverte in questo modo, con persone a pagamento. Anche questo contribuisce all'allontanamento dalla politica da parte degli italiani che non si sentono rappresentati in questi contenuti fuorvianti

sabato 20 novembre 2010

Essere donna nel moderno medioevo italiano

Venerdì 26 novembre 2010, ore 17 alla Federazione Operaia di Sanremo in via Corradi 47
Un appuntamento importante  su un argomento che non riguarda solo le donne ma che si pone come malessere di un tessuto sociale, sempre più distante dai bisogni individuali e sempre più agguerrito nel calpestarne diritti e dignità.
Questo incontro è frutto di una grande partecipazione e soldarietà fra i gruppi e le associazioni di donne di tutta la provincia di Imperia. C'è voglia di comunicare, di chiedirsi come e cosa sta succedendo, trovare risposte e provare a dare soluzioni, darsi degli obiettivi, insomma parlarsi di persona e uscire dal fragile guscio che abbiamo interposto a protezione di quei valori imprescindibili che fanno parte del nostro bagaglio storico-culturale.
 Ci sarà Monica Lanfranco, giornalista e scrittrice. Il suo ultimo lavoro è "letteralmente femminista" e chi volesse leggere il primo capitolo del libro può farlo sul suo sito QUI
Alberto Leiss giornalista di L'Unità fino al 2000 ora free-lance; fa parte della rete "Maschile Plurale", uomini  preoccupati quanto le donne, sulla differenza di genere e sulla stigmatizzazione della donna. Il loro sito è interessante QUI
Letizia Paoluzzi giornalista di L'Unità fino al 2000. Ha scritto diversi saggi sull'informazione e sul femminismo. Insieme ad Alberto Leiss è nella redazione web di "DeA Donne e Altri" QUI
Coautrice insieme ad Alberto Leiss del libro "La paura degli uomini. Maschi e femmine nella crisi politica"

lunedì 15 novembre 2010

Affetto e solidarietà a Donatella Albano




COMUNICATO
Il Coordinamento Femminile della Provincia di Imperia, impegnato nella difesa della dignità della donna e della parità di genere, esprime tutto il suo appoggio e la sua solidarietà a Donatella Albano dell'associazione Penelope, componente del Coordinamento, che nel suo ruolo istituzionale di Consigliera comunale di Bordighera  combatte una coraggiosa battaglia contro la criminalità organizzata e per la legalità.  
Il suo impegno per una società rispettosa delle regole e dei valori di giustizia è la dimostrazione di un profondo senso civico a cui vorremmo fossero sempre ispirati gli atti di chi amministra la cosa pubblica.

domenica 14 novembre 2010

Sii bella e stai zitta. Perchè l'Italia di oggi offende le donne

Un incontro interessante Venerdì 19 novembre 2010 alle ore 17.00
Presso l'auditorium del Liceo Scientifico Vieusseux, in via Terre Bianche 1 a Imperia, avrè luogo l'incontro che vede Michela Marzano come protagonista. Docente all'Università di Parigi, Michela Marzano si occupa di filosofia morale e politica e, in modo particolare, del posto che occupa al giorno d'oggi l'essere umano, in quanto essere carnale.
L'analisi della fragilità della condizione umana rappresenta il punto di partenza delle sue ricerche e delle sue riflessioni filosofiche.
E' autrice di numerosi libri di cui l'ultimo è appunto "Sii bella e stai zitta. Perchè l'Italia di oggi offende le donne"

"Questo libro è un atto di resistenza. Di fronte alle offese e alle umiliazioni che subiscono oggi le donne in Italia, in quanto filosofa, ho sentito il dovere di abbandonare la torre d'avorio in cui si trincerano spesso gli intellettuali per spiegare le dinamiche di oppressione che imprigionano la donna italiana. Lo scopo è semplice: si tratta di dare a tutte coloro che lo desiderano gli strumenti critici necessari per rifiutare la sudditanza al potere maschile. Perché le donne continuano a cedere alla tentazione dei sensi di colpa e, per paura di essere considerate 'madri indegne', abbandonano ogni aspirazione professionale? Perché tante donne vengono giudicate 'fallite' o 'incomplete' quando non hanno figli? Perché molte adolescenti pensano che l'unico modo per avere successo nella vita sia 'essere belle e tacere'? Perché il corpo della donna continua a essere mercificato? Perché stiamo assistendo al ritorno di un'ideologia retrograda che vorrebbe spostare l'orologio indietro e rimettere in discussione le conquiste femminili degli anni Sessanta e Settanta? La filosofia è un'arma efficace e potente, l'unico strumento capace di aiutare le donne a riappropriarsi della propria vita e non permettere più a nessuno di umiliarle o zittirle." 
Con queste parole Michela Marzano spiega i motivi che l'hanno spinta a scrivere sull'argomento

venerdì 12 novembre 2010

La Repubblica del Pisello

Nel bel mezzo di una crisi che dilaga un po' in tutti i settori della società, ci si aspetterebbero segnali di ripristino o perlomeno provvedimenti atti ad arginare il tracollo annunciato. Ciò che fa notizia invece, sono sempre le vicissitudini legate al pisello del premier, i suoi vizi e le sue mancate virtù.
Le sue ministre con una carriera iniziata fra la velina e il calendario sexy, confermano il ruolo assegnato alla donna in questa strana repubblica: il dopolavoro per il piacere del pisello. Tutto ciò che riconduce a tale piacere è giustificabile.
L'incredibile politica fallocratica odierna ci riporta agli Imperatori dell'antica Roma dove il pene eretto era simbolo di potere e spesso le dimensioni e la forma agevolavano la carriera militare. Era anche un amuleto contro il malocchio (da qui il "toccarsi" in segno scaramantico).
Arrivati a questo punto , ci si augura un'uscita di scena di questa politica da età imperiale perchè è necessario ridare contemporaneità e dignità non solo al ruolo della donna ma anche a quello della legalità. Urge riportare nel nostro Paese i valori democratici al centro della politica.
E speriamo che il gesto scaramantico di cui sopra, abbia perso la sua efficacia nei confronti dei politici in caduta libera. Forse il crollo a Pompei annuncia la caduta dell'Impero

mercoledì 10 novembre 2010

IL LAVORO FAMILIARE E' A CARICO DELLE DONNE: dati ufficiali ISTAT

Lo ha comunicato ufficialmente l'Istat, che ha anche fornito delle cifre riferite al biennio 2008-2009: il 76,2% dei compiti familiari è a carico delle donne. Una percentuale poco più bassa di quella registrata nel 2002-2003 che era il 77,6%.
Secondo l'Istituto di statistica "persiste dunque una forte disuguaglianza di genere nella divisione del carico di lavoro familiare tra i partner". I livelli sono più bassi al Nord, mentre crescono nel Meridione. L'indice scende sotto il 70% solo nelle coppie settentrionali in cui lei lavora e non ci sono figli, e nelle coppie in cui la donna è una lavoratrice laureata.
In un giorno medio settimanale, quasi il 99% delle donne che vivono in coppia si occupa del lavoro familiare, mentre il 24,1% degli uomini non vi dedica nemmeno 10 minuti (e la percentuale sale ulteriormente al 31% se la donna non è occupata). Le attività di pulizia della casa impegnano l'82,7% delle occupate, mentre tra le non occupate la quota sale al 94,8%. Il cucinare è compito delle occupate nel 90,5% dei casi, e delle non occupate nel 97,8%. Curiosamente il dato "crolla" quando si parla di lavare e stirare: lo fa il 35,7% delle occupate e il 49,2% delle non occupate. Il 41,7% degli uomini cucina, il 31,4% pulisce la propria casa, il 29,9% fa la spesa, il 26,6% apparecchia e riordina la cucina. Quasi nessun uomo, invece, lava e stira i panni.

domenica 7 novembre 2010

SPAGNA: il cognome della madre al primo posto

 


La cultura "machista" ritenuta da molti caratteristica del temperamento dei paesi latini ammorba ormai solo l'Italia, frutto della compiacenza e della sonnolenza delle donne italiane.

Mentre le donne italiane sono mortficate dall'ennesimo e orgoglioso rigurgito sessista, il processo di emancipazione delle donne spagnole prosegue spedito. E' iniziata oggi infatti la discussione parlamentare di una legge secondo cui l'ordine dei cognomi assegnati alla nascita di un bambino (in Spagna un bambino prende il cognome di entrambi i genitori) non metterà più al primo posto quello del padre.
A meno di una specifica richiesta da parte dei genitori i due cognomi verranno attribuiti in ordine alfabetico. Una riforma dall'alto valore simbolico che in un certo senso sancisce la fine di una società che non troppo tempo fa era ancora fortemente patriarcale e "maschio-centrica".
La questione dell'uguaglianza di genere in Spagna è una cosa seria, non una bandierina sventolata solo in prossimità delle elezioni. E' stata una priorità nel governo Zapatero fin dal suo primo insediamento nel 2004.
Tra i primi provvedimenti del governo vi fu infatti la legge sulla violenza contro le donne, che non solo ha creato una grande rete di centri di accoglienza di donne vittime di maltrattamenti, ma ha anche investito moltissimo sulla prevenzione, supportando programmi educativi nelle scuole, vietando la pubblicità ove la donna venisse associata ad oggetti commerciali e regolamentando altri aspetti sulla comunicazione mediatica.
Un impegno confermato e rafforzato poi con la Legge sull'Uguaglianza del 2007, che si poneva obiettivi ambiziosi di parità sui luoghi di lavoro, nella pubblica amministrazione e in politica. Per non parlare poi dell'accurato bilanciamento tra uomini e donne nella formazione del governo e nell'assegnazione di numerose cariche e responsabilità politiche.
Tratto da La Stampa Irene Tinagli 05/11/2010