Report da Lampedusa. 21.3.2011.
Duecento minori abbandonati a loro stessi. Costretti a dormire per terra, per settimane, al freddo, nella sporcizia. Senza coperte, senza acqua per lavarsi. Senza genitori. Senza un nome.
Questa la situazione dei bimbi e dei ragazzini sbarcati nelle ultime tre settimane nell'isola di Lampedusa.
Minori di cui nessuno parla. Minori senza genitori, "non accompagnati" come si dice in gergo giuridico. Affidati alle onde da qualche parente pietoso, per sottrarli alla fame e alle rivolte. Posati su una barca in legno colma di adulti. Con la prua rivolta verso la speranza Italia. Meta obbligata per i nordafricani.
Minori sopravvissuti ai capricci del mare, al freddo ed agli adulti. Vivi per scommessa. Approdati in uno Stato dove nessuno li vuole. Piccoli, con occhi adulti e sorrisi di bimbi. Parlano solo arabo, forse non sono mai andati a scuola. Ti guardano con speranza e curiosità. Si esprimono a gesti. Il segno della pistola per dire la fine che hanno fatto i genitori nelle rivolte della primavera araba. Il segno del volante per dirti che volendo sanno anche guidare, che sono disposti a qualunque lavoro pur di restare, Già sanno che sono le braccia che vogliamo in questo Paese non certo gli uomini né tantomeno i bambini.
Minori che questo Governo ignora, in barba a tutte le leggi ed alle Convenzioni internazionali. Minori neppure identificati, abbandonati a loro stessi ed alla cura di pochi eccezionali volontari.
Minori che avrebbero tutti i diritti. Almeno sulla carta. Il diritto ad essere accolti, sfamati, tutelati, integrati, affidati, protetti.
Minori che non hanno niente. Nessuna istituzione che si curi di loro. Nessuna accoglienza. Neppure un materasso o delle coperte. Neppure una doccia o un pasto caldo. Neppure un'identità. Tantomeno diritti.
Se riusciamo a privare dei diritti fondamentali a dei bimbi, se riusciamo ad ignorarli, ad abbandonarli a loro stessi in attesa che cedano, che scompaiano perchè non ci turbino, siamo definitivamente usciti dalla civiltà.
Minori sopravvissuti ai capricci del mare, al freddo ed agli adulti. Vivi per scommessa. Approdati in uno Stato dove nessuno li vuole. Piccoli, con occhi adulti e sorrisi di bimbi. Parlano solo arabo, forse non sono mai andati a scuola. Ti guardano con speranza e curiosità. Si esprimono a gesti. Il segno della pistola per dire la fine che hanno fatto i genitori nelle rivolte della primavera araba. Il segno del volante per dirti che volendo sanno anche guidare, che sono disposti a qualunque lavoro pur di restare, Già sanno che sono le braccia che vogliamo in questo Paese non certo gli uomini né tantomeno i bambini.
Minori che questo Governo ignora, in barba a tutte le leggi ed alle Convenzioni internazionali. Minori neppure identificati, abbandonati a loro stessi ed alla cura di pochi eccezionali volontari.
Minori che avrebbero tutti i diritti. Almeno sulla carta. Il diritto ad essere accolti, sfamati, tutelati, integrati, affidati, protetti.
Minori che non hanno niente. Nessuna istituzione che si curi di loro. Nessuna accoglienza. Neppure un materasso o delle coperte. Neppure una doccia o un pasto caldo. Neppure un'identità. Tantomeno diritti.
Se riusciamo a privare dei diritti fondamentali a dei bimbi, se riusciamo ad ignorarli, ad abbandonarli a loro stessi in attesa che cedano, che scompaiano perchè non ci turbino, siamo definitivamente usciti dalla civiltà.
Io però quegli occhi di bimbi li ho visti. Ed esigo che il mio Paese, che è uno Stato di diritto, il diritto lo rispetti. Il nostro diritto a non vergognarci di un Governo incapace di accogliere 200 minori, e il diritto di chi, più vulnerabile di tutti, chiederebbe (se qualcuno lo ascoltasse) accoglienza e protezione.
Non proteggere questi minori non è solo immorale ma anche illegale. Il Governo ogni giorno si rende responsabile delle condizioni inumane in cui sta facendo vivere questi bimbi e ragazzini da settimane, mettendone in serio pericolo la salute.
Ignorare i loro sguardi, i loro diritti, i loro bisogni è criminale.
Non proteggere questi minori non è solo immorale ma anche illegale. Il Governo ogni giorno si rende responsabile delle condizioni inumane in cui sta facendo vivere questi bimbi e ragazzini da settimane, mettendone in serio pericolo la salute.
Ignorare i loro sguardi, i loro diritti, i loro bisogni è criminale.
E io non voglio sentirmi complice.