domenica 19 dicembre 2010

venerdì 17 dicembre 2010

RIMINI VIETA LA PUBBLICITA' SESSISTA

Qualcosa si muove nello scenario italiano, e questa volta a favore delle donne. Dopo la Belen giudicata  troppo sexy per Tim, ora Rimini mette al bando le pubblicità sessiste. Il Consiglio Provinciale di Rimini nel mezzo della discussione di bilancio, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno per «la moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna e contro l'uso di stereotipi femminili»,  presentato da Leonina Grossi, Pd, consigliera delegata alle Pari Opportunità. 
Un segnale positivo che fa pensare a un'inversione di marcia nel modo di pensare alla donna. 
 
Le prime iniziative politiche sono avvenute in Parlamento Europeo nel 2008, dove la proposta della parlamentare svedese Eva Britt Svensson di porre fine alla pubblicità sessista ritenuta degradante per le donne e di premiare quelle che valorizzano il loro ruolo nella società, è stata approvata a larga maggioranza. La proposta evidenziava l'aumento delle pubblicità e dei programmi televisivi che favoriscono l'anoressia con corpi magri e perfetti e pubblicità che istigavano alla violenza sessuale. La proposta ha analizzato la situazione femminile in Europa ottenendo risultati poco incoraggianti. L'aumento delle violenze sessuali e delle donne vittime della tratta, spesso anche minorenni, sarebbero conseguenza della tendenza di vedere le donne alla stregua di oggetti sessuali e di vere e proprie pubblicità che alludono allo stupro

giovedì 9 dicembre 2010

I FILMATI DELL'INCONTRO PUBBLICO, II PARTE


ESSERE DONNA NEL MODERNO MEDIOEVO ITALIANO i
In questo video vediamo la prima parte degli interventi: la rappresentante UDI di Genova Angela Cafani; quello della componente del Coordinamento Dott. Giovanna Baldassarre;  e quello dell'Assessore Provinciale Cristina Barabino.

Gli altri filmati sono raggiungibili seguendo i link sotto
Gli interventi della sindaca Roberta Guglielmi e di Alfredo schiavi
Gli interventi di Michela Gandolfo e Stefania Salesi
Conclusioni di Alberto Leiss
E infine, le conclusioni di Monica Lanfranco

L’Incontro si inserisce nell’ambito delle diverse iniziative che dal momento della
sua costituzione il Coordinamento ha messo in atto, motivato dall’urgenza di rendere più incisive ed efficaci anche nel nostro territorio le battaglie che a livello nazionale molti gruppi di donne hanno intrapreso per porre fine al fenomeno del sessismo mediatico che in Italia ha raggiunto livelli allarmanti. L’allarme nasce dalla consapevolezza dell’importante ruolo che quest’ultimo svolge nella diffusione di quei modelli culturali che mantengono la donna in condizioni di inferiorità in vari settori della vita sociale e che sono altresì causa di tante forme di sfruttamento e violenza, situazioni queste che vedono l’Italia agli ultimi posti della classifica internazionale, tanto da essere collocata al 67esimo posto (dopo Uganda, Namibia, Kazakistan e Sri Lanka), su 130 Paesi presi in considerazione, in un recente rapporto sulla discriminazione di genere realizzato dal World Economic Forum. Del resto la stessa Commissione del Parlamento Europeo per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere ha ammonito che il sessismo mediatico alimenta e consolida stereotipi di genere determinando un impatto negativo sulla parità. Mentre il Parlamento Europeo nel settembre del 2008 ha approvato una risoluzione con cui si invitano gli Stati membri a provvedere con idonei mezzi affinché il marketing e la pubblicità garantiscano il rispetto della dignità umana e dell'integrità della persona e non comportino discriminazioni di genere.

Nell’ambito di tali iniziative nel giugno di quest’anno il Coordinamento ha chiesto alle Amministrazioni Comunali della Provincia di Imperia di aderire alla campagna nazionale “città libere dalla pubblicità offensiva della dignità della donna”, promossa dal Coordinamento nazionale dell’UDI, nella convinzione che le istituzioni operanti sul territorio possono contribuire in modo determinante a sviluppare una cultura di rispetto della persona.

Con l’incontro “Essere donna nel moderno medioevo italiano” il Coordinamento ha voluto invitare istituzioni, altre associazioni nonché singole donne e uomini di tutte le età a ragionare insieme su queste problematiche.
Il dibattito, molto animato e preceduto dalla proiezione dello scioccante video “se questa è una donna” di Elisa Giomi e Daniela Pitti, è stato introdotto dalle relazioni dense di notevoli spunti di riflessione di Monica Lanfranco, giornalista e autrice del libro”Letteralmente femminista” e di Alberto Leiss, giornalista ed autore, insieme a Letizia Paolozzi, del saggio “La paura degli uomini. Maschi e femmine nella crisi della politica”. Raffaella Rognoni, componente del coordinamento e Consigliera di parità supplente ha quindi illustrato i risultati del  sondaggio relativo alle considerazioni sul sessismo mediatico nella nostra provincia, indetto dal Coordinamento nel marzo scorso.
L’incontro, moderato dalla Consigliera Comunale di Sanremo e componente del Coordinamento Daniela Cassini, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’Assessora provinciale alle Politiche del Lavoro e alle Pari Opportunità Cristina Barabino, della Consigliera  Provinciale di parità Laura Amoretti, di rappresentati dell’UDI regionale e di esponenti delle Amministrazioni comunali della nostra Provincia.
In sala alcune foto della mostra fotografica realizzata da  Anna Maria Matone e Piero Astraldi davano testimonianza delle forme di mercificazione e di violenza di cui sono vittime le donne oggi in Italia.

Lo scopo dell’iniziativa e dell’attività che il Coordinamento ha messo e intende mettere in atto è quello di partire dall’analisi del presente per promuovere un cambiamento nel futuro attraverso un lavoro di sensibilizzazione, di monitoraggio ed altresì di studio per proporre e sostenere l’avvio di nuovi strumenti anche normativi che ci mettano alla pari degli altri paesi europei.