domenica 7 novembre 2010

SPAGNA: il cognome della madre al primo posto

 


La cultura "machista" ritenuta da molti caratteristica del temperamento dei paesi latini ammorba ormai solo l'Italia, frutto della compiacenza e della sonnolenza delle donne italiane.

Mentre le donne italiane sono mortficate dall'ennesimo e orgoglioso rigurgito sessista, il processo di emancipazione delle donne spagnole prosegue spedito. E' iniziata oggi infatti la discussione parlamentare di una legge secondo cui l'ordine dei cognomi assegnati alla nascita di un bambino (in Spagna un bambino prende il cognome di entrambi i genitori) non metterà più al primo posto quello del padre.
A meno di una specifica richiesta da parte dei genitori i due cognomi verranno attribuiti in ordine alfabetico. Una riforma dall'alto valore simbolico che in un certo senso sancisce la fine di una società che non troppo tempo fa era ancora fortemente patriarcale e "maschio-centrica".
La questione dell'uguaglianza di genere in Spagna è una cosa seria, non una bandierina sventolata solo in prossimità delle elezioni. E' stata una priorità nel governo Zapatero fin dal suo primo insediamento nel 2004.
Tra i primi provvedimenti del governo vi fu infatti la legge sulla violenza contro le donne, che non solo ha creato una grande rete di centri di accoglienza di donne vittime di maltrattamenti, ma ha anche investito moltissimo sulla prevenzione, supportando programmi educativi nelle scuole, vietando la pubblicità ove la donna venisse associata ad oggetti commerciali e regolamentando altri aspetti sulla comunicazione mediatica.
Un impegno confermato e rafforzato poi con la Legge sull'Uguaglianza del 2007, che si poneva obiettivi ambiziosi di parità sui luoghi di lavoro, nella pubblica amministrazione e in politica. Per non parlare poi dell'accurato bilanciamento tra uomini e donne nella formazione del governo e nell'assegnazione di numerose cariche e responsabilità politiche.
Tratto da La Stampa Irene Tinagli 05/11/2010

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